Gerardo Tristano ANTROPOLOGIA DEL SUONO
PRESENTAZIONE
Dalla descrizione dell’oggetto
(rappresentazione della consonanza) visto anche in chiave storica e
antropologica, si passa ad una chiarificazione degli elementi minimi
del discorso musicale, che coinvolgono naturalmente una rilettura
delle cose teoriche, fino alla possibilità di una ridefinizione
teorica degli stessi fondamenti dell’Armonia. Lettura,
interpretazione e suddivisione del ciclo universale delle quinte,
principi armonici, ripartizione razionale degli intervalli,
struttura della consonanza sono gli argomenti principali dai quali
si dipartono tutte le riflessioni argomentative, senza escludere
nemmeno la teoria della Gestalt o il principio naturale della
sezione aurea. Dunque una idealità (titolo del capitolo I)
rappresentata dalla consonanza da un lato, e dall’altro il punto di
vista antropologicamente opposto dato dall’indeterminatezza del
caso. Che nel capitolo II (L’estraneità) e’ rappresentato dalla
possibile sovrapposizione simultanea di suoni contigui ad uno ad uno
considerati. Un percorso che va dalla consonanza alla sua
dispersione in termini di incongruenza formale e percettiva. Morte
del suono? della percezione uditiva? morte della forma? No.
L’Armonia vuole proprio ribadire il contrario. Essa vuole indicarci
la strada per l’inesauribile ricchezza del suono nelle sue diverse
espressioni tutte ugualmente riconducibili a quell’unico principio
che chiamiamo consonanza. Non solo. Vuole inoltre suggerirci che
l’umano non può oltrepassare i suoi limiti biologici senza perdere
con questo tutta la sua intelligenza creatrice e formale. La musica
e’ un linguaggio segreto il cui codice rimane sconosciuto ma vivo
nella trascendente realtà dell’Armonia. Ad essa si deve avvicinare
l’uomo, avendo bene in mente (capitolo III) che non può rivaleggiare
con la natura, ma esserne solo un umile e sagace interprete. (Gerardo
Tristano)
ISBN - 9788891168481 - pagine 207 € 9,99 -
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