KASPAR HAUSER MUSICAL OPERA


Autore del testo: Gerardo Tristano © 2007

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Il presente testo è pubblicato © 2007


 

RM

Recitante Maschile

vW

Capitano

KH

Kaspar Hauser (recitante e cantante)

G

Guardia

RF

Recitante Femminile

A

Autore (Anselm von Feuerbach)

D

Professor Daumer

Due Signore

Due Bambine (cantantI)

Donna della strada (Cantante)

coro misto

Scena al buio totale.

 

MUSICA

Interno della torre del vestner tor

RM:Norimberga.Lunedì 26 maggio 1826.Pentecoste.Tra le quattro e le cinque del pomeriggio.Un cittadino abitante in Unschlittplatz indugia

davanti casa sua.Si guarda intorno e scorge un giovane in abiti contadini,dal portamento decisamente strano,ha in mano una lettera.

Una guardia entra nella Torre.Porta in braccio KH addormentato.Lo depone sul giaciglio di paglia.Esce.Entra il Capitano.

vW:Chi sei,come ti chiami?

(Con la lettera in mano.Lamentoso.)

KH:Diventare cavaliere come mio padre.

vW:Che mestiere fai?

KH:Non so.

vW:Da dove vieni?

KH:Diventare cavaliere come mio padre.

vW:Come mai sei qui?

KH:Chissà.

vW:Dov'è il tuo passaporto?

Entra la guardia.

KH:Diventare cavaliere come mio padre.

G:Capitano,vediamo se è capace di scrivere.

Gli danno carta e penna.

(Il Capitano lo invita a scivere il suo nome.KH prende la penna e con sicurezza scrive:KASPAR HAUSER. Osservano il foglio.)

vW:Da dove provieni?

KH:Non so...Diventare cavaliere come mio padre.

Escono tutti tranne KH.
 

musica

RM:L'andatura era un arrancare incerto e barcollante,a metà tra la posizione eretta e la caduta.Invece di poggiare prima il calcagno,

sollevava la gamba e metteva a terra tallone e

punta insieme.

(MUSICA)

RM:La sorprendente comparsa di KH a Norimberga si trasformò nei giorni e nelle settimane seguenti in un enigma oscuro e

terribile di cui si cercò invano la chiave con una serie di ipotesi.

(MUSICA)

RM:Tutt'altro che idiota o pazzo,e così mite,arrendevole e buono che a nessuno sarebbe mai venuto in mente di ritenerlo un

selvaggio o un

ragazzo cresciuto tra gli animali della foresta,questo sconosciuto rivelava da un lato una carenza così totale di parole e

concetti-salvo

quel paio di espressioni che ripeteva di continuo-, un'ignoranza così assoluta degli oggetti più comuni e dei fenomeni

naturali più quotidiani,

una tale indifferenza,un tal ribrezzo di fronte a tutte le abitudini,le comodità e i bisogni della vita,e presentava dall'altro

caratteristiche

così fuori del comune nel corpo e nello spirito che il dilemma cui ci si

trovava di fronte era se ritenerlo un abitante di un altro pianeta miracolosamente piovuto

sulla terra oppure quella creatura di Platone che,nata e cresciuta sotto terra,soltanto nella maturità è salita in superficie,

alla luce del sole.

Si vedono entrare persone nella stanza della torre.Ognuno depone un dono per KH:sono

tutti giocattoli.
 

CORO

Esce il gruppo di persone
 

INTERLUDIO

Canzone di Kaspar.

(Kaspar canta intento ad adornare i suoi giocattoli con nastri,cordoncini o pezzetti di carta variopinti.)

silenzio

Kaspar tenta di dar da mangiare ai suoi animali(giocattoli).

Entra la guardia

G:Kaspar!Quelli

(Indicando con la mano)

non possono mangiare.

Kaspar risponde gesticolando e indicando le molliche di pane rimaste attaccate al loro muso.

RM:Da questo e da molti altri fatti nacque il sospetto che la sua mente infantile

(Kaspar attacca i suoi disegni alle pareti della stanza.)

RM:non fosse ancora in grado di distinguere tra ciò che è vivo e ciò che è morto,ciò che è animato e ciò che non lo è,il mondo

organico e l'inorganico,le cose naturali e quelle artificiali.Animali ed esseri umani li distingueva solo dalla forma,uomini e donne dal

vestiario,

preferendo quello femminile per la varietà e vivacità dei colori;anche in seguito espresse sovente il desiderio di diventare una

ragazza,

ovvero di indossare abiti da donna.

Tutti si convinsero però che non era tanto un povero sempliciotto,quanto uno sventurato al

quale era stata negata ogni possibilità di istruzione e di sviluppo mentale.Nonostante ciò a nessuno sarebbe mai venuto in mente

di ritenerlo un selvaggio o un ragazzo cresciuto tra gli animali della foresta.

RF:Da una parte una carenza così totale di parole e concetti,dall'altra presentava caratteristiche sorprendenti.
 

scena dello specchio

Donna della strada : Canzone.

RF:Quando lo misero davanti a uno specchio,allungò la mano verso la propria immagine riflessa

e poi si chinò a cercare la persona nascosta dietro la superficie.

RM:Alcune settimane più tardi un corteo nuziale di contadini sfilò a suon di musica sotto le finestre della sua stanzetta sulla torre.
 

musica dall'esterno

Buio sulla scena.Si ode la musica dall'esterno.

RF:...e quando l'ultima nota si spense continuò a restare in ascolto,senza muoversi,quasi volesse accogliere in sé le ultime

vibrazioni di

quei suoni celestiali,o come se l'anima

avesse abbandonato il proprio corpo irrigidito per andar dietro a quelle note.

RM:Chi si occupò di Kaspar Hauser?Ebbene,fortuna volle che Kaspar conoscesse il benemerito professor Daumer,un giovane

studioso che

sentì nel proprio intimo il dovere di occuparsi dello sviluppo intellettuale e dell'istruzione di questo infelice.Altra persona

importante fu il

borgomastro Binder,che doveva nutrire per Kaspar un interesse non solo umano,ma anche e soprattutto professionale:per

svelare il

mistero a nulla sarebbero serviti interrogatori et similia.E finalmente riesce a enucleare una storia che il 7 luglio dello stesso

anno, rese di

dominio pubblico.

Kaspar deambula nella sua prigione,guarda e abbraccia i suoi cavalli.

RF:Che cosa era vero?...

Musica in rilievo

RF:...Che cosa rimaneva da capire?Questo era ciò che riportava il borgomastro Binder.

Continua musica

RM:Non conosce la propria identità né il proprio luogo di origine.Solo a Norimberga è

"venuto al mondo"; soltanto qui ha appreso che,oltre a lui e all'"uomo da cui è sempre stato",esistono altri uomini e altre

creature.

Per quanto si ricorda,è vissuto sempre in un

buco (un locale piccolo e basso che talvolta chiama anche gabbia),seduto a piedi scalzi sul pavimento,con indosso

soltanto una camicia e pantaloni di pelle aperti sul didietro.Nella sua stanza non ha mai udito un rumore,né d'uomo,

né d'animale o altro.Non ha mai visto il cielo

né scorto un chiarore (la luce del sole) come qui a Norimberga.Non ha mai potuto accorgersi della differenza

tra il giorno e la notte e

ancor meno ha avuto occasione di vedere le belle luci

del cielo.
 

Le belle luci del cielo

Ingresso di una bambina che intona il suo canto a Kaspar.

Musica
 

[...] CONTINUA


 

(Terminato il 20 gennaio 2007 ore 18.10.Autore del testo:Gerardo Tristano.)